I nuovi sproloqui di Martino Mora: «Il ddl Zan è legge infernale»

A detta di Martino Mora, l'inferno non sarebbero i preti pedofili o i bambini che muoiano affogati nel Mediterraneo. No, lui dice che le fiamme degli inferi sono una legge che estende le aggravanti previste per i reati contro i gruppi religiosi anche a chi delinque in virtù dell'orientamento sessuale o l'identità di genere delle vittime.
Dice che il rispetto per la vita altrui racchiuderebbe una «intrinseca malvagità» perché lui assicura che la sua idea di «cristianesimo» sia sinonimo di odio e di discriminazione, finalizzata al suo dire che lui abbia il diritto di sbraitare in faccia ai ragazzini gay che lui esige siano considerati «il male»:

Ovviamente elogia Orban per la sua legge anti-gay e dice di sentirsi offeso da chi promuove la tolleranza:

Immancabile è il suo sostenere che l'omosessualità sarebbe «indecente» quasi quanto il contrasto al razzismo, motivo per cui lo affascina una Ungheria omofoba e razzista che lui spaccia per «cristiana»:

Ed immancabile è il suo sostenere che l'omofobia sarebbe il volere di Dio:


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