Il consigliere di Forza Italia: «Famiglia solo papà, mamma e figlio, il resto è un surrogato»


Nel consiglio comunale di Venaria Reale, alle porte di Torino, si stava discutendo la mozione dedicata a Orlando Merenda, il 18enne suicidatosi la scorsa settimana a Torino a causa dell'omofobia subita e l'invito ad aderire alla carta d'intenti Re.A.D.Y.
Rosario Galifi, consigliere comunale di Forza Italia, ha preso parola per attaccare le famiglia gay, in quell'incessante tentativo di creare false contrapposizioni che tanto piace alle destre.
«Quando parliamo di famiglia ne intendo una sola, il resto è un surrogato», ha dichiarato. Poi ha iniziato a dire che lui è sposato con una donna da oltre 50 anni e che lui ritiene che la sua unione eterosessuale sia superiore «a quelle porcherie lì».
Rilanciano i soliti slogan coniati da Jacopo Coghe e insultando chi partecipa ai Pride, ha poi proseguito: «Approvando questa mozione mi chiedo quando faremo il primo gay pride a Venaria? Abbiate pazienza, ho 73 anni mi sono sposato a 20 anni, genitore 1 e genitore 2 non mi danno nessun fastidio ma quando parliamo di famiglia ne intendo una sola papà mamma e figlio, il resto è tutto un surrogato di famiglia. Ognuno se la canta e se la suona come vuole ma non potete mettere in dubbio il discorso delle famiglie».
Il sindaco di Venaria Reale Fabio Giulivi,, di centrodestra, ha presto preso le distanze dal consigliere: «Ha detto cose che non condividiamo e ho chiesto pubblicamente di scusarsi. È un’uscita infelice di cui risponderà anche perché il tono della serata era diversa. Nello stesso consiglio abbiamo approvato due mozioni diverse, oltre all’adesione della carta, mozione presentata dalla minoranza, abbiamo approvato la mozione della maggioranza che sancisce Venaria città contro le discriminazioni così da ampliare le nostre stanze d’ascolto municipale e carabinieri contro qualsiasi tipo di violenza. Credo il consigliere non abbia capito lo spirito del consiglio. Ho chiesto di scusarsi».
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