Il partito di Adinolfi dice di averci denunciato per le nostre opinioni


La penalista Carlotti Tosca ci notifica via Instagram Stories un messaggio in cui ci comunica che Mirko De Carli, esponente del partito di Mario Adinolfi, ci avrebbe denunciato allo scopo di rendere noti i nostri nomi, magari pure a quei loro seguaci che dicevano di volerci uccidere attraverso un attacco terroristico:



Se l'esponente di Adinolfi non tralascia le solite offese e le solite accuse non argomentate, l'ipotesi dell'imboscata organizzata parrebbe confermata da come il signor De Carli abbia improvvisamente smesso di taggarci nelle sue storie, accusandoci di aver replicato alle sue provocazioni solo dopo che i suoi messaggi erano spariti:



A domanda diretta su quali sarebbero le fantomatiche "menzogne" di cui ci accusa, De Carli resta sul vago. Forse non sapeva che scrivere:



E, davanti ad una ulteriore richiesta di chiarire le sue accuse, sostiene che noi dovremmo sentire il suo avvocato:



Il link rimanda ad una avvocatessa che difende il pastore Carollo, l'evengelico che dichiara che i gay sarebbero "malati mentali", che l'Oms avrebbe sbagliato a non considerare più l'omosessualità come una malattia e che i bambini che ricevono "educazione" non possono "diventare trans":



Tra i commenti dei suoi seguaci troviamo i soliti insulti e le solite affermazioni diffamatorie:









Da notare è il suo adepto che disegna la bandiera lgbt sulla carta igienica. Che gran finezza i suoi proseliti!
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