Pillon e Coghe chiedono una regolamentazione integralista alle mestruazioni


Tra Jacopo Coghe e Simone Pillon, pare difficile scegliere chi dei due sia il più superficiale in quella loro isterica attività di istigazione all'odio che cavalca le più becere semplificazioni populiste. O forse, più probabilmente, entrambi mirano a sfruttare l'analfabetismo funzionale ben sapendo che il primo degli sintomo è una incapacità a comprendere qualunque tema non sia riconducibile alle proprie esperienze. E così li troviamo a parlano ossessivamente solo di peni e di vagine, elevando a dogma ogni loro prurito sessuale.

L'ultima sparata vede il vicepresidente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus capace di scrivere:



Peccato che Jacopo Coghe non abbia capito che c'è una differenza tra sesso e genere e il fatto che lui neghi la natura non significa che la natura non esista solo perché non piace alla sua lobby. Neppure ci spiega con quale diritto pretenda di voler vietare agli uomini trangender di poter avere le mestruazioni, così come non ci spiega perché pretenda che nessuno possa diquisire su cosa faccia nel lettone con sua moglie mentre lui trascorre le sue giornate a dire che lui vuole decidere cosa debbano poter fare gli altri.

Eppure pare che il senatore leghista Simone Pillon si sia eccitato davanti quella banalità al punto di pubblicarla a suo nome, infarcendola di insulti mentre assicura che il suo odio per il prossimo sarebbe "rispettoso":



Da notare è come entrambi abusino sistematicamente dei bambini per la loro propaganda, forse ritenendo che i minorenni siano carne da macello che può fruttare denaro se li si abusa a fini di propaganda.
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