Non c'è pace per Olando. Il 18nne suicida riceve insulti e offese omofobe anche dopo la sua morte


«Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta». È questo uno degli ultimi messaggi pubblicati sui social da Orlando Merenda, il diciottenne che si sarebbe suicidato a causa dell'omofoia subita. Ma dato che l'odio di certi omofobi non conosce vergogna, persino dopo il suicidio del giovane non si sono placati gli insulti. Sul suo profilo qualcuno si è premurato di scrivere frasi come "Morte ai gay" in mezzo ai vari messaggi di cordoglio. Ed ancora, altri hanno scritto frasi come "I gay possono guarire", "Mi spiace ora sei all'inferno", "Buon viaggio...al treno", "Il finale di Orlando furioso me lo ricordavo diverso".
Insomma, le risorse pilloniane non hanno esitato un solo minuto a molestare, irridere e bullizzare un ragazzo morto, eccitato nell'ostentare la loro omofobia contro-natura. E in assenza di leggi, quell'abominio resterà impunito.
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