Secondo Pillon, l'Italia è una monarchia fondata sui crimini d'odio
Secondo Pillon, l'Italia è una monarchia fondata sui crimini d'odio in cui è il Papa decidere le nostre leggi sulla base dei concordati fascisti con cui il Vaticano si fa finanziare con i soldi delle nostre tasse. I pastori inglesi che urlano insulti ai passanti diventano "martiri" dell'omofobia, elogiati e santificati dai camerata di Forza Nuova, con Pillon che si erge a detentore del volere divino sulla necessità di impedire ogni contrasto all'odio, tutto eccitato per un Vaticano che tace davanti alle leggi ungheresi e fa pressioni per difendere i criminali che delinquono a danno dei più deboli e dei bambini. Ma d'altronde non è una novità: già ai tempi dell'omicidio di Matthew Shepard, la Chiesa Cattolica fece pressioni sui giudici sostenendo che torturare a morte un ragazzino gay non potesse essere ritenuto grave quanto uccidere un eterosessuale, motivo per cui chiesero uno sconto di pena per i due assassini.
Comico è come il leghista definisce "puntuale informazione" quella sua sistematica pubblicazione di fake-news confezionate dalle lobby anti-gay per cui lui lavora, spiegandoci però i motivi della sua certezza sul fatto di aver contribuito a quella lettera: se il Vaticano avesse letto il testo del ddl Zan al posto delle sue mistificazioni, mai avrebbe potuto sostenere scempiaggini simili. Lo stato extracomunitario, infatti, lamenta che le scuole cattoliche dovranno condannare l'omofobia al posto di promuoverla. Ma mentono quando dicono che saranno obbligati a celebrare la giornata contro l'omofobia, dato che l'adesione non è obbligatoria anche se Pillon giura il contrario. Quindi, dato che offrono falsa testimonianza nel nome della falsa testimonianza di Pillon, è chiaro perché il leghista si vanti del suo contributo a quel castello di bugie.
Ovviamente il senatore prosegue dicendo che i reati penali sarebbero "libertà religiosa" e sostenendo che il partito dei preti pedofili debba diventare l'organo leghista che decide per i figli degli altri. Gonfia anche la notizia, attribuendo al Papa le parole monsignor Paul Richard Gallagher, arrivando a confezionare questo schifo che lui dice sua il frutto del suo "duro lavoro":
Ma non era libero stato in libera chiesa? Che vuole il Papa? E perché Pillon ci vuole suoi sudditi, sostenendo che lui debba avere priorità sugli italiani anche se extracomunitario e privo di ruoli istituzionali?
Ma, soprattutto, i leghisti sostengono davvero che molestare i ragazzini pubblicando fake-news possa essere definito "duro lavoro"? Pillon vada a zappare la terra e scopra cosa significa lavorare!
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