"Swan Song" di Todd Stephens vince il trentaseiesimo Lovers FIlm Festival
È "Swan Song" di Todd Stephens il vincitore del trentaseiesimo Lovers FIlm Festival, la rassegna di cinema lgbt che si è chiusa oggi a Torino. Il premio, intitolato a Ottavia Mai, è stato assegnato da una giuria di studenti dell'Università presieduta da Costantino della Gherardesca.
"Swan Song" è una commedia statunitense che vede l'attore Udo Kier nei panni di un parrucchiere gay che ricorda la vita e le condizioni sociali delle persone kgbt tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento. "Anni -come spiega la motivazione del premio- in cui erano costrette a prendere in mano il proprio destino ed imporre la propria identità senza attendere permessi o riconoscimenti. Il Film sottolinea la normalizzazione del mondo lgbt negli Stati Uniti contrapponendo il presente ad anni del XX secolo in cui essere gay comportava inevitabili compromessi ma anche uno stile di vita contro-culturale e libertino".
La giuria del Young Lovers ha invece premiato "Jump, Darling" di Phil Connel "Per aver raccontato con potenza visiva ed emotiva il confronto generazionale nell’accettazione di sé, dei propri limiti, dei propri sogni e per averci ricordato che non è mai troppo tardi per prendere in mano le redini della propria vita".
Il Torino Pride, insieme all’Associazione Amiche e Amici della cultura e del festival del cinema LGBT, ha assegna il suo premio a "La nave del olvido" di Nicol Ruiz perché il film è stato giudicato il più efficace nell’esprimere il passaggio di senso tra generazioni diverse, pronte ad accogliere le nuove istanze identitarie.
Il premio Giò Stajano è stato assegnato a "Landlocked" di Timothy Hall "per aver raccontato con rara sensibilità, forza e grande umanità una tematica profonda come il lento e difficile percorso di riavvicinamento tra un figlio e il proprio genitore transgender".
La giuria Future Lovers ha assegnato una menzione speciale a "Dal giorno finché sera" di Alessandro Gattuso "per la preziosa ricerca d’archivio, la sensibilità e lo sguardo del regista che consegna la sua coscienza poetica al pubblico, in un dialogo armonioso tra linguaggio visivo e sonoro".
La giuria Future Lovers ha assegnato il premio Fotogrammi Sovversivi sostenuto da Socurezza e lavoro a "Snake" di Andrey Volkashi "per aver saputo contrapporre l’innocenza dell’infanzia all’ottusità di una società tradizionalista, sfidando con coraggio i pregiudizi, e per una regia ispirata capace di catturare momenti di inconsapevole libertà".
La giuria Real Lovers ha assegnato una menzione speciale a "Socks on Fire" di Bo McGuire per aver raccontato "in pieno stile queer la discriminazione nel profondo sud degli Stati Uniti, il film riesce a trattare l’omofobia come vera e propria forma di orrore. L’ibridazione tra realtà e finzione serve a ricercare le radici dell’odio, per affrontarlo e dargli fuoco".
Il documentario che ha conquistato il cuore della giuria Real Lovers è "Limiar" di Coraci Ruiz, a cui va il premio offerto da UCCA, ARCI Torino e Alteracultura perché "attraverso un racconto intergenerazionale, la regista si confronta con il percorso di transizione del figlio, riuscendo a far emergere con grande delicatezza un dialogo profondo sulle dimensioni personali e politiche legate all’identità di genere".
La giuria All the lovers ha assegnato una menzione speciale a "Dramarama" di Jonathan Wysecki perché "il film affronta il tema del coming out nell'ambiente americano cristiano degli anni ‘90, con una sceneggiatura profonda e quasi teatrale e una recitazione di ensemble ben riuscita nonostante la giovane età degli attori".
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