Trieste, rinviato a giudizio il sindaco di Tuiach. È accusato di violenza privata
Per quanti si chiedessero come sia possibile che il camerata Fabio Tuiach possa rappresentare le istituzioni triestine mentre inneggia a Hitler, invita ad uccidere i migranti, molesta i ragazzini gay ed elogia i terroristi, ecco arrivare una vicenda giudiziaria che pare chiarire com'è ridotta la città.
Il suo sindaco (ovviamente di destra) è stato rinviato a giudizio per violenza privata. Aveva strappato la bandiera del Territorio Libero di Trieste listata a lutto dalle mani di un manifestante indipendentista.
Immediato è arrivato il plaudo di Fratelli d'Italia, i quali parrebbero sostenere che a loro non piace la liberto di manifestazione e di espressione (anche se poi la citano a sproposito in difesa dei crimini d'odio): «Tutta la solidarietà e sostegno di Fratelli d’Italia Trieste. In un momento solenne, come le celebrazioni in Piazza Unità d’Italia per il ritorno di Trieste all’Italia, per il quale tanti cittadini hanno perso la vita, l'atto di sventolare una bandiera del TLT a lutto è una offesa palese ai martiri di questa città che hanno dato la vita per Trieste italiana. Gli insulti alla memoria di chi si è sacrificato per difendere la nostra identità e la nostra libertà, non sono meritevoli di alcuna tutela».
La frase è di una gravità inaudita, dato che la destra di Giorgia Meloni sostiene che alcune persone dovrebbero essere private dalle loro tutele giuridiche per le loro opinioni. Anche i fascisti sostenevano lo stesso.
Nel 2018, durante la diretta della trasmissione “Ring” su Telenova, il sindaco di Trieste si è lasciò andare al saluto romano, accompagnandolo col canonico “A noi”, mentre scorreva la sigla d’inizio del programma.
Ed è così che Tuiach pare eccitarsi, dichiarando che i camerati da lui rappresentati hanno provato un brivido alla schiena nel vedere il rappresentante delle istituzioni che aggrediva un manifestante per impedirgli di poter esprimere le sue idee:
Ed è sempre a nome della coalizione di Dipiazza che Tuiach pare divertirsi a irridere i morti da Covid, negando la loro stessa esistenza e cercando di sabotare la città tentando di impedire un contrasto alla pandemia:
Da buon fascistello, l'esponente delle istituzioni triestine pare eccitarsi come una scolaretta a chi augura la morte a chi non e fascista quanto lui, iniziando a defecare accuse di satanismo che mischiano il reato di diffamazione aggravata all'eresia:
Ma dato che il core-business dell'immigrato istriano Tuiach resta l'omofobia, è attraverso i suoi canali di propaganda ospitati in Russia che scrive anche alcuni post di incitamento all'odio omofobico, sostenendo che i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione" al contrario della vera liberà di espressione che lui sostiene debba essere negata agli altri:
Oltre alle solite immagini omofobe, Tuiach pare prendersela anche con le donne triestine. Dice di essere infastidito dall'idea che alle donne possa essere permesso prestare servizio militare, forse pensando a come lui e i fascisti le vorrebbero recludere in cucina come avveniva nel Medioevo.
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