Aruba non chiuderà Gayburg

Contrariamente a quanto comunicato ieri dal loro ufficio legale, Aruba non interromperà la fornitura dei servizi a Gayburg.
Davanti alla nostra richiesta di chiarimenti, ci hanno comunicato che «va innanzitutto premesso che, nella fattispecie, Aruba S.p.A., registrato il nome a dominio in nome e per conto del cliente, quale host provider ha fornito solo lo spazio web destinato ad ospitare il corrispondente sito. I contenuti del sito sono definiti, inseriti e aggiornati esclusivamente dal Cliente il quale è unico responsabile della gestione del sito» e che «ciò premesso, la Scrivente (l’avvocatessa che ha chiesto la rimozione dei contenuti, ndr), valutata ogni circostanza, ritiene che i contenuti pubblicati sul sito web “gauburg.com” debbano essere valutati dalla competente Autorità Giudiziaria che in merito adotterà i provvedimenti ritenuti più opportuni».
Quindi ci denunceranno e sarà un giudice (e non l'avvocato di una parte) a decidere se quelle opinioni costituiscano reato o se si tratta di lecito esercizio del diritto di critica.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Nicola Porro aizza i suoi contro Pala Egonu
Le sterili polemiche di Malan
Il Michigan ha vietato il ricorso al fantomatico “gay panic” nei processi per odio
Il senatore Malan scambia il toro di bronzo del Trocadero per il biblico vitello d'oro "simbolo della blasfemia"
Fabio Dragoni definisce "marcio" ciò che che non è omofobo
La cerimonia di apertura delle Olimpiadi fa schiumare la gioventù meloniana