De Carli dice cose
Ma basta! Va bene voler fare vittimismo e inventarsi le cose, ma Mirko De Carlo ha anche un po' stufato con le sue fantasie. Oggi l'esponente del partito di Adinolfi si è autoproclamato "capro espiatorio" di non-si-sa-cosa, ovviamente inveendo contro di noi. Ed ovviamente ha anche ribadito il suo sostenere che opporsi al contrasto dei crimini d'odio servirebbe a "difendere" la "libertà" di chi viole istigare alla discriminazione verso interi gruppi sociali.
Peccato che per noi non ci sia nulla di meno avvincente che occuparci di un tizio come De Carli, motivo per cui abbiamo semplicemente dato conto delle sue minacce, dei suoi insulti, dei suo tirarci in ballo a questioni a noi estranee e del suo perseguitarci con messaggi in cui fatichiamo a trovare un senso logico... Ma lui assicura che avrebbe "appena iniziato", in quella che pare una minaccia.
A sfotterci è anche la sua avvocatessa (o, perlomeno, quella che parrebbe essere tale nonostante si presenti a anche a nome di quel pastore Carollo per cui i gay sarebbero «malati mentali» o quel leghista Binelli che dice di averci denunciato dai giornali che inneggiano al duce). La legale ci irride per aver definito "presunta denuncia" l'atto che lei ha annunciato taggandoci sui social e via Instagram Stories. E se quello non sarà un termine giuridico, non capiamo perché ci insulti:
La legale parrebbe anche spiegare che i numerosi messaggi provocatori scritti dal suo De Carli avessero il fine di farsi pubblicità, con la magistratura che pare sua stata usata a scopi autopromozionali se non intimidatori. Perlomeno, cosi ci pare voglia sostenere.
Tra i commenti, i due paiono divertirsi nello scrivere:
Il presunto "reato penale" di cui ci accusa De Carli parrebbe quello di aver replicati ai suoi messaggi con toni che non lo aggradano (il tutto, mentre lui è impegnato a cooperare con chi dice che i gay sarebbero "malati mentali"). Lo ha dichiarato lui stesso in una recente intervista:
Intanto, quel suo partito che dice di non offendere mai nessuno a vomitare offese a chi contrasta il razzismo e si inginocchia in solidarietà a chi è stato ucciso dai suprematisti bianchi:
A pubblicare l'immagine è il solito esponente napoletano del partito di Adinolfi.