Il partito di Adinolfi plaude all'assessore leghista che ha vietato uno spettacolo di drag queen

Il partito di Mario Adinolfi plaude all'assessore leghista che ha vietato uno spettacolo di drag queen sostenendo che sarebbero diseducative e contrarie all'idea di indottrinamento ideologico che Pillon chiede sua impartito alla gioventù salviniana. D'altronde si sa, loro dicono che persino i reati d'odio sarebbero "libertà di espressione" mentre chiedono la sistematica censura di tutto ciò che non è gradito al loro pensiero unico.

Ed è in quel contesto che Mirko De Carli si dice felice nel vedere i leghisti che mettono il bavaglio alla libertà altrui, ripetendo le solite litanie su come lui teme che la discriminazione porterà conseguenze penali a chi istiga alla discriminazione:

Sinceramente non sappiamo cosa siano le fantomatiche "manipolazioni genetiche giuridiche in salsa arcobaleno" di cui parla De Carli.

Tra i commenti, i seguaci di De Carli paragonano i gay ai demoni, augurandosi brucino all'inferno:

Ed ecco spiegata l'istigazione alla discriminazione: un partito diffonde odio e c'è gente che si sente legittimata a diffamare interi gruppi sociali per colpa di persone che De Carli chiede non siano ritenute responsabili delle conseguenze delle loro parole.


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