Il partito di Adinolfi sostiene che Orban sia l'esempio vivente della loro idea di "democrazia"

Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, è tornato a sostenere che una cattivissima Unione Europea avrebbe osato contestare le leggi anti-gay varate dal suo amato Orban. D'altroinde il soggetto in questione si era già espresso a favore dell'Ungheria populista che calpesta i diritti umani dei cittadini lgbt, sostenendo che lui veda in quella repressione delle liberà individuali un faro per la sua idea di Europa.
La teoria di De Carli è che il suo Orban sarebbe un ultra-democratico perché inscenerà un referendum volto a chiedere ai cittadini se vogliono privare altri cittadini dai loro diritti. E se la popolazione sarà stata indottrina, sappiamo bene come andrà a finire, soprattutto se a contare i voti sarà quel tizio che fa spiare i telefoni degli oppositori politici.

Forse dimenticandosi che anche Hitler e Mussolini dono stati eletti anche se ciò non rende giusti i campi di concentramento, l'adinolfiniano scrive:

Da notare è come De Carli si inventi un fantomatico "gender" e una fantomatica "diseducaziobe" dei bambini davanti ad una norma che vieta il diritto di manifestazione, vieta ogni rappresentanza pubblica, vieta ai gay di potersi mostrare in pubblico e usa i bambini come pretesto per instaurare un'omofobia di stato che ricorda le peggiori dittature del secolo passato. In fondo anche Hitler diceva di voler difendere i bambini...


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