Mirko De Carli si intesta la presunta denuncia a Gayburg
Mirko De Carli continua ad accusarci di reati penali mentre assicura che lui e la sua avvocatessa abbiano fatto giurisprudenza denunciandoci per le nostre opinioni. E sinceramente non si capisce neppure perché mai l'esponente del partito di Adinolfi si intesti una causa che l'avvocatessa ha collegato ad altre persone. Fatto sta che scrive:
Peccato che vorremmo sapere che fantomatici «insulti» gli avremmo mai rivolto, dato che continua a ripetere quell'accusa senza mai fare in solo esempio prapratipratico. E vorremmo anche sapere se è proprio certo che non sia il suo partito a diffamarci, dato che sono loro a insultarci pesantemente nello scrivere messaggi come questo:
Ma chi li vuole intimidire? Noi segnaliamo solo dei discorsi che si commentano da sé. Se poi pretendono che non sia permesso esercitare il diritto di critica, il problema è loro.
E dobbiamo essere davvero potenti se possiamo dire a Facebook di censurare i post in cui De Carli cita una lunga serie di insulti omofobi (che peraltro Esposito pare teorizzare fossero rivolti a noi). D'altronde c'era una loro amica che ci accusava di essere finanziati da Soros, anche se poi siamo ospitati su un hosting tra i più economici come Aruba...
Ora dovranno vedere se i giudici preliminari non archivieranno il tutto, dovranno sentire le nostre ragioni e dovranno andare da un giudice a sostenere che quelli per cui i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione" pretendono di vietare si possa esprimere sdegno dinnanzi a chi dichiara pubblicamente che i gay sarebbero dei «malati mentali» e delle «bestie».
Non si capisce neppure il riferimento al ddl Zan e il suo sostenere che denunciare chi non la pensa come lui serva "difendere la libertà". Ma ammettiamo che l'intervista non l'abbiamo ascoltata dato che abbiamo di meglio da fare.