Pillon continua a auto-proclamarsi maggioranza: «Gli italiani di buonsensonon vogliono il ddl Zan»
Il senatore leghista Simone Pillon continua a cercare visibilità mediatica proponendosi come il neocatecumenale leghista che difende l'istigazione alla discriminazione.
Quest'oggi racconta che lui affosserà il contrasto all'odio perché lui si rifiuta di accettare l'identità di genere. Dice che a volere impunità per i delinquenti dia la Chiesa Cattolica, l'Arcilesbica della Terragni, le cosiddette "femministe" dell'associazione della Terragni e i costituzionalisti legati all'organizzazione forzanovista Provita onlus. Ma dato che tutto ciò ci ricondurrebbe ai soliti nomi di chi era già stato portato in Senati da Pillon in nome di Gandolfini, il leghista si inventa che a volere tutele per l'odio sarebbero anche gli "italiani di buonsenso", insultando quanti non la pensano come lui e come le lobby che lui rappresentata:
Si lamenta poi che Pd, Leu e M5S non abbiano fatto riscrivere la norma da chi inneggia ad Orban, lamentando che non si sia obbedito al volete di Salvini e che non si sia accolto un testo riscritto dal leghista Ostellari che pareva promuovere l'omofobia piuttosto che contrastarla:
promette battaglia, assicurando che ogni minorenne che verrà aggredito quest'estate saprà che il senatore Pillon si è battuto per risparmiare aggravanti ai suoi aggressori. E chissà se i leghisti credevano davvero che si possa "mediare" con chi elogia l'omofobia di Orban e sigla sante alleanze con Ungheria e Polonia.