Provita elogia la Lega perché censura le opinioni e impone la loro propaganda
È dalle pagine dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus che la solita Manuela Antonacci è tornata a istigare alla discriminazione i loro discepoli. Ed è così che elogia il leghista di Piacenza che ha censurato uno spettacolo di drag queen, inventandosi che le drag siano "pericolose" per i bambini. Insomma, al solito i bambini vengono usati per ostentare i suoi pregoudizi da adulta che non è mai stata educata al rispetto e chiede che anche le nuove generazioni siano condannate a fare la sua stessa fine.
Secondo copione, esordisce inventandosi tesi con cui diffamare le sue vittime. Scrive:
Invadere gli spazi pubblici e imporsi ai cittadini, che siano d’accordo o no, come ben sappiamo, è uno dei principali obiettivi della colonizzazione ideologica in corso. Ed è così che, dopo la trovata delle panchine arcobaleno a Bergamo e a Roma, ora arriva anche lo spettacolo di drag queen in un luogo pubblico, di proprietà del Comune.
È ciò che si è cercato di imporre a Piacenza dove oggi, 16 luglio, si sarebbe dovuto svolgere proprio la suddetta performance, per di più in un centro di aggregazione giovanile della città, lo Spazio 4. Ovviamente c’è chi, non sentendo affatto rappresentato il comune sentire di tutti i cittadini, ha protestato vivamente.
Ora, la signora vuol far davvero credere che i disgustoso comizi del suo presidente contro un fantomatico "gender" fossero condivisi da ogni singolo cittadino? Pensa davvero che a decidere di cosa si possa parlare debba essere un leghista che vuole solo cercare voti tra gli omofobi? E non è dittatura un comune che censura ogni tema che non è gradito ad un partito ben preciso?
Sempre insultando e diffamando, la signora passa alle solite insinuazioni:
Non è mancata la replica degli organizzatori dello spettacolo che hanno cercato di farlo passare come un'esibizione artistica innocente "per conoscere il mondo delle Lgbt" in modo ironico, specificano nella loro locandina, per ricordare la lotta contro le discriminazioni nel 1969. “Prendiamo tristemente atto dell'ordine del Comune, peraltro firmato da un dirigente comunale; nessuno della Giunta ha avuto il coraggio di metterci la faccia ufficialmente".
Gli organizzatori Arcigay Piacenza Lambda hanno commentato così il veto del Comune. Eppure tanta costernazione e tanto rammarico non emerge mai, quando ad essere danneggiata è la libertà di opinione altrui, ad esempio quando viene imposta la censura alle iniziative (affissioni, camion vela ecc.) delle associazioni prolife, spesso contestate proprio dalle organizzazioni LGBT.
Esatto. Qui si lagna che le indecenti campagne della sua organizzazione vengano bloccare quando contrarie al buongusto, ribadendo che loro vogliono una Lega che imponga il loro pensiero unico e censuri chi non la pensa come loro.
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