Rampi porta in Aula l'appello di un gay vittima di omofobia: «Pensate ai bambini, insegnate loro a non odiare, a non odiarsi»

In mezzo a quei leghisti che parlavano di presepi, di calciatori che chiamano la mamma e di imprecisati stupratori che loro dicono siano tutti di religione islamica, Roberto Rampi ha voluto portare in Senato la lettera di un ragazzo vittima di omofobia:

Se a me a scuola mi avesse detto che anche noi siamo una valida possibilità nel mondo, nella società, la mia vita avrebbe avuto molte meno sofferenze. Ho passato 25 anni nel segreto e nella vergogna, nell’esclusione, nella paura di essere rifiutato dalla famiglia, dagli amici e dal mondo. Pensate ai bambini, insegnate loro a non odiare, a non odiarsi, per dire della loro identità di genere e della loro sessualità. Facciamo educazione soprattutto nelle scuole per questo.

Insomma, con buona pace per Pillon e il suo sostenere che troppa educazione faccia male ai bambini perché c'è il rischio che i genitori omofobi non possano indottrinarli l'intolleranza, si sottolinea l'ovvio: ossia che è proprio pensando ai bambini che serve il ddl Zan.

Ed è Barbara Floridia, sottosegretaria alla Pubblica istruzione nel governo Draghi, che ha sbugiardato le fake-news delle destre populiste affermando:

Questo e gli altri disegni di legge contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo di cui discutiamo sono proposte di LIBERTÀ, non di indottrinamento, come qualcuno vuole far credere. Con l’articolo 7 viene istituita per il 17 maggio la «giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. La norma è chiara: non c’è alcun obbligo formale per le scuole di promuovere attività in violazione della libertà di insegnamento, trattandosi di iniziative di sensibilizzazione e prevenzione anti-discriminatoria che, in ogni caso, sarebbero realizzate e promosse – ai sensi dell’articolo 4 della medesima legge – nel pieno rispetto del pluralismo delle idee e della libertà delle scelte, nonché dell’autonomia scolastica, sia amministrativa, sia organizzativa e gestionale di ciascuna istituzione. Non è dunque in alcun modo toccata la libertà di orientamento culturale e indirizzo pedagogico-didattico a scuola. Queste attività rientrano nell’alveo e nelle garanzie costituzionalmente previste. Chiarito questo, mi auguro che al pari di altre Giornate di sensibilizzazione a scuola, si consideri quella del 17 maggio come un’opportunità per riflettere e dialogare sui temi del rispetto dell’altro e dell’identità sessuale, in piena armonia con i principi di libertà sanciti dalla Costituzione.

Chi dice il contrario sta mentendo, sapendo di mentire a danno dei bambini, della vita e delle famiglie.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Il leghista Sasso sostiene che i reati omofobi siano "valore" e che il figlio di Musk sia "nefandezza"
La Porta torna a citare a sproposito il ddl Zan sostenendo che i leghisti non avrebbero potuto insultare miss Olanda
La Meloni torna a mentire sul ddl Zan, cercando di contrapporre le donne ai gay
Pillon esulta perché la caduta del governo toglierà diritti ai cittadini
Salvini incolpa il ddl Zan per la crisi del governo
Libero irride il ddl Zan. Peccato che la signora Hoara Borselli stia ingannando i suoi lettori