Tokyo 2020. La Russia attacca i ginnasti spagnoli con insulti omofobi: «Gli uomini dovrebbero essere maschili»

La Russia che tanto eccita il senatore leghista Simone Pillon è tornata ad ostentare la sua omofobia. Nel pieno delle Olimpiadi di Tokyo, il ginnasta spagnolo Cristofer Benitez è stato brutalmente insultato dalla pattinatrice russa Tatiana Navka. Il motivo? Dicono che la ginnastica ritmica debba essere riservata alle sole donne donne perché «gli uomini dovrebbero essere maschili».
Tra insulti e offese gratuite, la signora Tatiana ha scritto: «Pensate che ci sia un modo per dimenticare quello che abbiamo appena visto?». Poi si è detta felice che il suo amato Putin abbia introdotto leggi omofobe che vietino al libertà di espressione, dicendosi «felice» che in Russia non esista «una cosa del genere, e mai esisterà» perché «il maschile continuerà ad essere maschile e il femminile continuerà ad essere femminile». Poi, come un Pillon qualsiasi, non ha ovviamente esitato a mettere in mezzo i bambini, dicendo che i suoi figli «non vedranno mai nulla di tutto questo e/o penseranno che sia normale».
Cristofer Benítez non ha tardato a rispondere: «Questo è uno dei tanti messaggi che ho incrociato nel corso della mia carriera sportiva. Indosso tiare, indosso leggings con gonnellini, come ad esempio un romano o il principe d’Egitto indossavano una gonna. Finché è coerente, con la musica dei Gladiatori non indosso un tutù, non avrebbe senso».
Una risposta è arrivata anche dalla Federazione Reale Spagnola di Ginnastica, la quale ha assicurato che Cristofer e tutti i ginnasti sono «un motivo di orgoglio» e «un esempio di come dovrebbe essere una società aperta e inclusiva». Ma forse gli omofobi non riusciranno mai a capirlo.

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