Ungheria. Così l'alleato di Salvini e della Meloni spia i suoi cittadini, gli attivisti e i dissidenti politici
Nell'Ungheria populista che tanto piace a Salvini e alla meloni, non solo si approvano leggi anti-gay che soddisfino i più depravati desideri degli omofobi, ma Orban si è anche premurato di spiare politici, giornalisti, attivisti per i diritti umani e manager di primo piano.
La denuncia arriva da un'inchiesta è condotta dal Washington Post e da altre sedici testate giornalistiche, le quali ipotizzino che l'alleato di Salvini sia ricorso ad una tecnologia israeliana, nota come Pegasus, che permette al leader populista di poter spiare migliaia di persone in tutto il mondo attraverso i cellulari.
Nella fattispecie, Orban spierebbe oltre 50.000 utenze, attraverso virus capaci di rubare fotografie, registrazioni, dati relativi alla localizzazione, telefonate, password, registri di chiamata, post pubblicati sui social. Il programma può anche attivare telecamera e microfono dello smartphone, visualizaando e ascoltando ciò che sta accadendo.