A Mirko De Carli non va bene si parli della discriminazione dei gay in Cina
Mirko De Carlo, esponente del partito di Mario Adinolfi, si dice molto infastidito da chi parla della repressione cinese delle minoranze. Accusa La Stampa di dire bugie perché cita il The Guardian nel riportare la notizia della circolare emanata dall'Università di Shanghai in cui gli studenti vengono invitati a denunciare i gay in modo da permettere la loro schedatura. Ed ovviamente si inventa pure che la notizia sarebbe stata creata per compiacere quella fantomatica "Lobby gay" che lui sostiene esista in uno stato dove non si riesce neppure a far approvare una legge che sancisca che picchiare i gay per strada non è "libertà di espressione":
Tra i commenti, i suoi proseliti iniziano a parlare di come loro non vogliono vaccinarsi, di come a loro non sta bene che si chieda il greenpass per gli spostamenti e che, più in generale, a loro non frega nulla dei gay discriminati in Cina perché loro si sentono discriminati in quanto negazionisti che vogliono poter andare in giro a infettare la gente:
Serve commentare? Ma visto che qualcuno non avrebbe potuto capire che lui è omofobio e che lui promette omofobia in cambio di voti, lo troviamo a sbraitare che lui è contro a chiunque si batta per i diritti dei gay:
Nell'articolo, l'esponente adinolfiniano dice che c'è chi non voterebbe mai per chi ha un gay nella sua coalizione e che quegli omofobi dovrebbero votare lui perché lui spaccia l'intolleranza per un fantomatico "valore cristiano":
Per quanto riguarda i tanti che sono rimasti amareggiati dalla candidatura di un esponente lgbt nel fronte De Pascale proponiamo la nostra coalizione civico popolare che vede impegnato il Popolo della famiglia, assieme ad altre liste civiche capitanate da lista per Ravenna di Alvaro Ancisi, con una proposta chiara, coerente e con valori che si ispirano all’impegno civico a favore dei bisogni del territorio e di quelle istanze popolari che fanno riferimento anche alla tradizione cristiana, una storia bimillenaria che segna ogni scorcio della nostra meravigliosa storia cittadina.
Insomma, il solito suprematismo e nazionalismo di bassa lega.