Adinolfi continua a insultare gli atleti lgbt


Il fondamentalista Mario Adinolfi continua a insultare e denigrare ogni persona lgbt gli capiti a tiro, forse intenzionato a cercare di proporsi ai suoi (pochi) elettori come l'omofobo più omofobo tra gli omofobi.
Davanti al coming out di Lucilla Boari (che lui chiama solo per nome, forse volendola sminuire in quanto donna), il fondamentalista insinua che l'atleta abbia voluto dedicare la sua medaglia id bronzo alla fidanzata solo per avere un articolo in più, manco mendicasse visibilità com'è solito fare lui.
Intenzionato a sostenere che i gay sarebbero gay solo per visibilità, inizia a dire che i calciatori dovrebbero dichiararsi per avere articoli sui giornali. peccato che chi l'abbia fatto sia stato messo nell'angolo, ad iniziare da quel Justin Fashanu che gli omofobi spinsero al suicidio.

Forse intenzionato a negare l'esistenza di quell'omofobia che rappresenta la sua principale fonte di reddito, scrive:



Sempre sminuendo atleti olimpici che vantano meriti che lui non può che sognare, parla di "quelle due" o "del tizio". Ed è così che ci informa che a lui non sta bene che la Egonu si sia dichiarata prima delle olimpiaci, non sta bene che altri si siano dichiarati sopo le olimpiadi, ma non ha problemi con il suo andare nelle chiese a fornire persino i dettagli sulle modalità con cui dice di aver penetrato le vagine delle sue due mogli.
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