Adinolfi specula su tutto e ora pretende pure che i malati di SLA siano torturati per il suo piacere

Mario Adinolfi insiste: i malati di SLA devono soffrire come dei cani per il suo sadico piacere, dato che lui esige che si impedisca ogni libertà personale ai più deboli e che ai malati sia inflitto il suo volere da integralista che vuole imporsi su tutti mentre sbraita che il suo odio sarebbe una "libertà di opinione". Ed è così che il signore dalle due mogli ha trovato una nuova vittima per le sue invettive: un uomo che si è rivolto allo stato e, sentenze alla mano, ha chiesto "voglio morire con dignità, vi prego, ora lasciatemi andare".
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha così rilanciato la necessità e l'urgenza di una legge in materia di fine vita, sollecitata da una sentenza della Consulta. La quale Corte, ricorda il ministro, "ha stabilito che una persona, qualora ricorrano i requisiti che il comitato etico competente deve verificare, ha il diritto di chiedere a una struttura pubblica del servizio sanitario l'assistenza al suicidio medicalmente assistito".
Ma Adinolfi dice che lui si pulisce il dererano con la Costituzione, perché lui risponderebbe che l'uomo può anche andare a farsi fottere visto che lui non gli permetterebbe mai di poter morire con dignità:

Speculando sulla vita altrui come suo solito, surreale è come il fondamentalista parli di "soppressione" in quel suo cercare di ottenere la ragione negando la realtà dei fatti.


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