Dopo Fedez, Adinolfi insulta pure la Cirinnà mentre inneggia a Salvini e alla Meloni

Mario Adinolfi pare eccitarsi come una cubista del Papeete ogni qualvolta ha l'occasione di diffamare i suoi avversari politici, mostrandosi come il tizio che campa sull'astio e sul sospetto in totale antitesi con quella fratellanza cristiana che lui sbandiera ai quattro venti a fini autopromozionali. Ed è così che oggi ci racconta, senza citare fonti, che degli operai si sarebbero messi ad ispezionare le cucce dei cani della Cirinnà al posto di lavorare:

Inizia così a inventarsi che se i soldi fossero stati trovati a Salvini, gli sarebbero saltati alla giugulare. Infatti abbiamo visto com'è finita con i 49 milioni che il suo partito ci ha rubato e mai restituirà integralmente, con la differenza che in quel caso si parla di fatti e non di illazioni:

E se quei soldi fossero stati trovati nell’attico di un cardinale, quanto scommettete che da parte di Adinolfi ci sarebbe stato totale silenzio?


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