Forza Italia attacca i gay, ma hanno hanno confuso la bandiera della pace con quella lgbt
A Siracusa, un esponente di Forza Italia ha cercato pubblicità proponendosi come l'omofobo che si dice offeso dalla tolleranza. Ha così sostenuto che l'amministrazione avesse allestito una bandiera rainbow in piazza della Repubblica, ovviamente precisato che ciò avrebbe offeso il sentimento religioso del partito delle olgettine.
«È la bandiera Lgbt, a colori invertiti», ha sbraitato sui social Edy Bandiera, ex assessore regionale di Forza Italia. Si è anche detto certo che quello fosse «il simbolo delle comunità gay o comunità arcobaleno, insieme composito di organizzazioni lesbiche, gay, bisessuali, transgender quella impressa dall’amministrazione comunale, davanti la scuola media Paolo Orsi».
Citati i soliti bambini, ha proseguito affermando che «se si voleva dare un messaggio o un insegnamento, nel segno del rispetto di ogni essere umano, della integrazione e della non discriminazione, principi che condivido e che difenderei a qualsiasi costo, ritengo che farlo davanti qualsiasi scuola che, tra l’altro, non ha nel proprio programma ministeriale l’educazione sessuale, sia un errore, se non una provocazione».
Peccato che anche un bambino sappia che quei colori messi in quell'ordine sono la bandiera della pace. Ed infatti l’assessora alla Mobilità, Maura Fontana, ricorda che quel simbolo sia un «disegno facilmente riconosciuto persino dai bambini» e che pare evidente che le destre si vogliano «appigliare disperatamente a ragioni recondite che però nel caso specifico risultano non solo false illazioni ma un offensivo riferimento che non si riconosce e si rigetta con forza [...] Si traggano le dovute considerazioni. A me rimane solo da dire che trovo vergognoso che un esponente politico, che dovrebbe essere un esempio per la società civile, utilizzi tali mezzucci per avere visibilità».
A difendere Bandiera è intervenuto pure il commissario di Forza Italia, Bruno Alicata. Il destroso sostiene che la bandiera della pace vada vietata perché magari qualcuno potrebbe anche pensare che picchiare i gay per strada non sia una "libertà di espressione" garanta da Pillon. Ed è così che dichiara che «la scelta di colorare piazza della Repubblica, seppur legittima o condivisibile, potrebbe ingenerare, col permesso dell’assessore suddetto, ragionevoli equivoci poiché, se è vero che vengono richiamati i colori della Pace, è anche vero che quei colori possano essere travisati e rappresentare, al tempo stesso, un messaggio subliminale poco condiviso».
Ma anche qui il sindaco Francesco Italia risponde che sarebbe stato sufficiente contare fino a sette per capire che non c’è alcuna possibilità di confusione. E se anche fosse, davvero è il partito di Ruby Rubacuori a voler cercate di sostenere che la tolleranza “sporcherebbe” l’infanzia dei bambini? E dove vedono un legame tra l'educazione sessuale e un simbolo di tolleranza?
Leggi l'articolo completo su Gayburg