Fratelli d’Italia se la prende con il Pd per l'università cinese che vuole schedare i gay

Siamo oltre il ridicolo. Se il partito di Mario Adinolfi dichiara che loro hanno deciso che la Cina non starebbe schedando i gay dato che poi dovrebbero accettare l'esistenza dell'omogobia e a loro fa più gioco accusare una fantomatica "lobby gay" di aver commissionato la notizia, Fratelli d’Italia preferisce dire che sarebbe colpa della sinistra.
Ad essersi inventato la surreale contrapposizione è il solito Umberto La Morgia, ossia il meloniano che nega l'esistenza della violenza sulle donne e che si oppone ai diritti dei gay in virtù di come lui sostenga che Dio non vuole che due uomini possano far sesso.

Ed è così che scrive:

Pare tragicomico osservare come il meloniano tenti di usare i gay contro le sinistre mentre i suoi proseliti parrebbero molto eccitati da quelle discriminazioni.

Il signor La Morgia ci illustra poi la sua seconda priorità: i cessi pubblici e il suo pisciare sulla tavoletta. Forse ignaro che la tavoletta possa essere alzata, scrive:

Spiegate le sue fantasie urofile, passa al capitolo del razzismo. Sempre inveendo contro un imprecisato "loro", tenta di usare i talebani per inveire contro gli stranieri. Poi pazienza se il programma politico di Salvini e della Meloni pare la fotocopia del loro o se le vittime delle sue invettive hanno cercato di scappare all'arrivo dei fondamentalisti locali:

Chiude il cerchio il suo assicurare che la Meloni è al lavoro affinché chi ha consapevolmente deciso di non vaccibarsi possa andare in bar, ristoranti e cinema ad infettare chi ha fatto il suo dovere nel contrasto alla pandemia:


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