Ma il Adinolfi ha capito che nessuno ha mai detto che il ddl Zan non sarà più discusso?


Se il dibattito slitterà semplicemente a settembre, l'adinolfiniana Sara Reho ha deciso di credere alle fantasie del suo capo e dichiara che il ddl Zan sarebbe morto. Evidentemente eccitata, scrive che ogni vittima di aggressioni o di discriminazioni deve sapere che Mario Adinolfi ha fatto di tutto per proteggere i loro aguzzini. Si inventa persino che nessuno voglia il ddl Zan, nonostante molteplici sondaggi dimostrino che la porzione di italiani favorevole alla norma è il doppio dei contrari.
Arriva così ad asserire che sia tutta colpa di Adinolfi se le lobby filo-russe che sostengono Pillon hanno impedito la democrazia per imporre una dittatura omofoba in stile Orban, garantendo maggior impunità a chi delinque contro il prossimo:



Nel suo messaggio, la signorina Reho ricorre a quel "noi contro loro che fu anche alla base della propaganda nazifascista, attribuendosi una imprecisata "vittoria" nel suo sostenere che i crimini d'odio siano una "libertà" che porterà i violenti a non rispondere delle loro colpe. E sostiene pure che senza Adinolfi, Pillon non sarebbe mai stato così omofobo, che Salvini non avrebbe cercato di compiacere Orban e che la Meloni avrebbe probabilmente sfilato in testa ad un Pride. Come no?

Ma a definire "vittoria" il fantomatico affossanento della tutela dei bambini è anche il loro Mirko De Carli, il quale dice che la legge scomparirà perché Renzi non ha ottenuto che Pillon potesse privare le persone trangender da ogni riconoscimento sociale:



Vedremo se l'Italia andrà verso l'Ungheria di Orban come auspicano loro o se si darà spazio ai diritti chiesti dalla stragrande maggioranza dei cittadini.

A loro si è poi aggiunto anche il solito leghista Sergio M. Binelli, il quale ride pensando a come i crimini d'odio che verranno commessi ad agosto passeranno sottogamba:



Ma è "politica" quella di personaggi che si vantano di togliere diritti anziché promuovere un mondo migliore?
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