Matteo Salvini torna da attaccare il ddl Zan: «Non accetto che si impongano le scelte di pochi ai molti»

Padre di figli avuti con fidanzatine o fuori dal matrimonio e con mamme ormai sostituite con le figlie di pregiudicati che hanno la metà dei suoi anni, l'alleato di Orban è tornato a cercare voti promuovendo l'omofobia. Nel corso di un comizio leghista tenutosi a Pinzolo, Matteo Salvini è tornato a raccontare un mucchio di fake-news contro quella legge che punirebbe quei suoi elettori che vanno in giro a picchiare i gay per stra:

Il Ddl Zan tornerà in Aula a settembre: io non accetto si tirino in ballo i bambini di 6 anni la cui educazione spetta ai genitori e che si impongano le scelte di pochi come il dovere di molti. Rispetto le scelte di vita di tutti ma guai a chi mette in discussione la famiglia, la mamma e il papà. Penso sia semplice e non discriminatorio verso nessuno.

Nessuno mette in discussione quella famiglia, eccezion fatta per la sua famiglia che di mamme ne ha vari e dove papà va a letto con una quasi-coetanea dei suoi figli. Eppure si sa che il populista campa sulla creazione di contrapposizioni che possano aizzare i suoi seguaci all'intolleranza più spinta. Poi ha aggiunto:

Non mi interessa se qualcuno va a cena o fa l’amore con un uomo o con una donna, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Quello che non accetto è che si tirino in ballo i bambini la cui educazione spetta ai genitori. Non accetto che si impongano le scelte di pochi ai molti.

Esatto, per il padano l'omosessualità sarebbe "una scelta" e l'educazione al rispetto significherebbe "tirare in ballo i bambini". Peccato che l'omosessualità non è una "scelta", mentre il sequestro di esseri umani o il voler far soldi con il razzismo dopo aver cercato voti nelle moschee milanesi è una scelta. Ed è una scelta anche il suo voler negare protezione ai bambini vittima di violenza, il suo voler negare la cittadinanza a bambini a lui sgraditi o il suo pretendere che ai bambini sia negata una sana educazione.


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