Adinolfi continua a sciacallare Morsi, dicendo che il suo presunto orientamento sessuale avrebbe avuto valenza politica


Non appena sentita la parola "gay", Mario Adinolfi è repentinamente passato dal dire che «chi oggi sta sciacallando è indegno» al proposi come il più sciacallo tra gli scaicalli. A suon di molteplici messaggi quotidiani, da ore non fa che attaccare Morisi per la sua presunta omosessualità, facendo molta attenzione a non condannare mai il suo operato. Evidentemente pensa che il problema sia che un uomo possa far sesso con altri uomini, non che facesse soldi accusando di festini gay e uso di draga degli onesti cittadini mente lui quelle cose le faceva per davvero o che cercasse consensi mettendo alla gogna ragazzine minorenni accusate di lesa maestà al "capitano" dei padani.

Ed è così che scrive:



Detto da un tizio che dice di voler essere votato perché a lui piacciono le donne, l'asserzione è quanto mai discutibile. Ed è altrettanto significativo il fatto che rilanci le illazioni della stampa salvinia, anch'esse concentrate a condannare Morisi più per il suo presunto orientamento sessuale che per le sue opere.
Il tutto, peraltro, negando che Morisi fosse quello che ha suggerito a Salvini di sventolare rosari per acchiappare voti o che quei presunti gay hanno accettato di cercare di sabotare il ddl Zan e si sono opposti alla tutela delle vittime di odio. Insomma, il tizio che candida solo eterosessuali selezionati sulla base delle loro omofobia pare tragicomico nel sostenere simi tesi.
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