Ancora querele per Mario Adinolfi. Lui replica con i consueti insulti
Mario Adinolfi appare surreale nel voler raccontate ai suoi quattro proseliti che la sua diffamazione avrebbe lo scopo di «difendere la famiglia dai suoi nemici».
Senza precisare se stia parlando della sua prima o della seconda famiglia, insulta istericamente l'ennesima persona che è ricorsa ai giudici sentendosi diffamato dalle parole del fondamentalista:
Forse ci saranno anche preti pedofili che si lamentano che è ormai difficile campare mentre l'abito talare non garantisce più l'impunità di una vota, ma il fatto che Adinolfi abbia sparso letame su Bibbiano non significa che chi si sente diffamato non possa ricorrere alla giustizia. Oppure Adinolfi pensa di poter insultare tutti sulla base di come lui ami auto-assolversi da tutte le sue colpe? E con quale diritto pubblica gli atti di un avvocato per sputare contro a chi chiede giustizia?
Fa anche sorridere che a lamentarsi delle querele ricevute sia proprio quel tale che assicurava che nessuno lo avesse mai querelato perché lui sostiene di non aver mai offeso nessuno:
Secondo copione, è in calce alle sue solite polemiche che Adinolfi è tornato a cavalcare il tema del giorno per ricondurre a sé stesso. Davanti ai bassi ascolti registrati da Cattalan, lui inizia a parlare di quel suo vecchio programma che condusse Videomusic alla chiusura:
Fossimo in Cattelan, valuteremmo una querela contro Adinolfi per il suo paragone diffamatorio. Ma nulla potrebbe più stupirci, dato che il protagonista di questi sproloqui è quel tale che si pubblica da solo le proprie interviste mentre si congratula con sé stesso di aver "asfaltato" delle vittime di discriminazione:
Insomma, lui non pare capace di parlare di nulla che non sia sé stesso. E quindi pare automatico non accetti esistano altre persone, altri orientamenti, altre famiglie o persone che davanti all'agonia possano compiere scelte diverse da quelle che lui vorrebbe imporgli con la forza al solo fine di auto-celebrarsi.
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