Brutale aggressione omofoba a San Diego


Una lesione al midollo spinale, una cavità oculare fratturata e un naso rotto. È questo il bilancio di un'aggressione omofobo avvenuta a San Diego ai danni di Gersson Saavedra. Portato d’ugenza in ospedale la sera del 12 settembre, non ricorda molto dell’accaduto: «Ero al molo vicino al Cesar Chavez Park a Barrio Logan. Abbiamo lasciato il locale, ero con i miei amici, Martin e Sunny. Il mio amico mi ha rivelato che questi due ragazzi mi hanno chiesto un accendino. Poi improvvisamente mi è arrivato in faccia un pugno. Sono crollato per terra e ho perso i sensi».
A colmare le lacune sono stati i racconti del suo amico, presente durante i fatti, che ha poi riferito come i due uomini gli abbiano urlato insulti omofobi mentre lo massacravano di botte.
«La prima cosa che ricordo quando mi sono svegliato sul letto d'ospedale è che uno dei medici mi ha chiesto se fossi gay -ha detto Gersson- Era una domanda così strana da fare, ma ho detto di sì, ovviamente. E lui mi ha risposta: “Ok, sei stata vittima di un crimine d'odio. Senti spesso di questi pestaggi, all'interno della comunità gay, ma sai, non puoi mai prepararti o aspettarti che ti succeda qualcosa del genere. Che succeda proprio a te».
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