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L'ultima di Orban. Una nuova norma equiparerà i film a tematica lgbt agli horror

Nell'eccitazione del senatore leghista Simone Pillon, l'Ungheria di Orban prosegue imperterrita nell'imporre un'omofobia di stato incentrata sulla propaganda.
La loro nuova trovata è una norma che imporrà di equiparare i film a tematica lgbt ai film horror, ovviamente vietandoli ai minori di 18 anni. È quanto stabilito nelle nuove linee guida per le emittenti televisive emanate mercoledì 15 settembre dall’autorità di regolamentazione dei media, la National Media and Infocommunications Authority (NMHH).
Ma non tutto sarà vietato. Se ci saranno personaggi gay derisi per la loro sessualità, insultato o denigrati, quello spettacolo potrà essere veicolato ai minorenni dato che l’NMHH ha vietato solo ciò che hanno definito "virtù, unicità dei benefici dell’omosessualità o il cambio di genere". Si precisa anche che "gesti generici che esprimono tenerezza, come un bacio sulla guancia, un abbraccio, tenersi per mano mentre si cammina o un bacio non possono essere considerati problematici a meno che non costituiscano un elemento centrale del programma".
Il pretesto, come al solito, è quello di “proteggere” i minori, anche se probabile che si spingeranno innumerevoli adolescenti lgbt verso il suicidio a fronte di uno stato che li paragona a dei mostri.


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