L'ultima di Vittorio Sgarbi: «Ci si scandalizza per porca put*ena e non per i bimbi negli spot con gay»


Vittorio Sgarbi si propone come il negazionista che dice parolacce mentre sfotte il contrasto alla pandemia, promuove il bullismo, inscena pietose carnevalate in Senato e se ne va in radio a dichiarare che lui è andato a letto con più di venti ragazze sotto i 18 anni. Ma è anche l'omofobo che ama insultare i gay e che chiede sia vietata ogni loro rappresentazione mediatica. Ad esempio, nel maggio scorso arrivò a definire «immorale e pornografico» un semplice bacio tra due donne nello spot Dietorelle, delirando di fantomatici «primi effetti del DDL Zan». Poi, taccando il fondo, definì le legge al contrasto ai crimini d'odio come «pedofilia di Stato» eccitando Pillon.

Ora ha deciso di cavalcare la crociata del Moige che ha portato alla censura dello spot di TIM Vision con Lino Banfi, starnazzando sui social network che a lui piacciono le parolacce ma che lui vorrebbe che quel gruppo si impegnasse a cendurare i gay (forse desideroso di promuovere spot che mostrino tette in grado eccitino i senatori che si dicono eccitati dalle zinne delle ragazzine minorenni):

Il mondo va così: ci si scandalizza per l’ironico “porca puttena” di Lino Banfi e si tace sui bambini (chiaramente inconsapevoli) utilizzati per pubblicità oscene con gay, lesbiche, bisessuali e transgender.

Parole indecenti e vergognose, come sempre. Ovviamente non è chiaro quale fantomatico spot si riferisca, ma si sa questa gente parla solo perché ha una bocca e perché cerca di far soldi creando odio.
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