Mario Adinolfi pubblica nome, cognome, contatti e fotografie di un minorenne per farsi campagna elettorale
Mario Adinolfi pare non volere proprio tenere giù le mani dai bambini. Tristemente noto la sua abitudine ad abusare di minorenni a fini di profitto, nel tempo ha trascinato tanti poveri minorenni sui suoi palchi ed ha spesso usato sino allo sfinimento persino le sue stesse figlie, forse convinto che mostrare bambini porti voti (e magari pure gli applausi di quel prete pedofili he si spellava e finisca le mani mentre lui parlava di minorenni e di sesso al suo comizio leghista organizzato in Lombardia).
Ed è così che il fondamentalista ha sostenuto che i giovani lo considererebbero «il migliore insieme alla Meloni», tutto contento di come la sua partecipazione alla festicciola nazi lo abbia reso un esponente dell'ultra-destra percepito come un diretto competitor della "mamma cristiana" che vuole navi da guerra contro chi salva vite umane.
Il signore dalle molteplici mogli si è dunque lanciato in uno di quei soliti messaggi rancorosi in cui vomita disprezzo per chi lo contesta ed elogia un ragazzetto minorenne che lui sarebbe riuscito a corrompere alla sua ideologia omofoba:
Peccato che l'immagine sia stat censurata da noi, dato che Adinolfi ha pubblicato nomi, cognomi ed indirizzi social del minorenne. Ha lasciato ben visibile il suo nicknane permettendo a chiunque di poter accede alla sua pagina, vedere in faccia il piccolo adinolfiniano e scoprire pure la sua fede della Lazio, ossia in quella squadra che "vanta" una tifoseria di estrema destra:
Adinolfi inscenò una pagliacciata che lo vide fotografarsi mentre imparava a sparare con la pistola, sostenendo che lui sentiva la necessità i doversi difendere da fantomatici contestatori e che è "per le sue figlie" minorenni che voleva imparare ad uccidere. Ovviamente nessuno gli ha mai torto un capello, ma Adinolfi punta molto sulla denigrazione e la calunnia contro chiunque lo contesti, motivo per cui doveva far passare i gay come gente cattiva e violenta che osa non tacere quando lui chiede siano discriminati.
Ma se è evidente che quella fosse una bufala, incoerente è il suo voler fra credere che tra i suoi contestatori ci sia gente violenze mentre dalla sua pagina rende noti nomi, fotografie segnaletiche ed indirizzi di un minorenne che lui sostiene sarà così esposto al rischio di volenze (ovviamente false, ma esistenti nella sua retorica).
Inoltre non pare legale rendere noti nomi, cognomi e contatti di chi gli ha inviato mandato un messaggio privato senza alcuna liberatoria alla pubblicazione. Ancor più se ad essere stata violata è la privacy di un minorenne non dichiaratamente consenziente.
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