Adinolfi contesta la democrazia: «Noi coraggiosi che ci opponiamo ad un Cappato invasato, violento e arrogante»
Mario Adinolfi continua a cercare di corrompere i minori al bullismo, proponendosi come quello che spera di poter sopperire alla sua assenza di argomentazioni con insulti, offese, diffamazioni e imprecazioni. Ed è così che oggi ha deciso di a parolacce Marco Coppato, definendolo «un invasato» a cui lui e il suo 0,19% di elettori si opporranno in quel loro sostenere che gli italiani vadano sottomessi ad Adinolfi esattamente come lui pretende che anche le sue due mogli mostrino sottomissione dinnanzi a lui. A detta loro, il malato terminale non deve poter scegliere per la propria vita dato che Adinoilfi esige che gli siano inflitte atroci torture contro la sua volontà. Ed è per sostenere quella fesseria che il fondamentalista scrive:
Non è strabiliante che si vanti del suo opporsi alla democrazia mentre tenta di censurare il volere popolare starnazzando che qualcuno gli starebbe mettendo il "bavaglio"? E non era lui che frignava quando i suoi comizi venivano contestati, sostenendo che contestare lui sia un reato e che contestare gli altri sia un suo diritto?
Il pretesto è una patetica "contestazione" che il fondamentalista ha organizzato davanti alla Cassazione. Attraverso un video pubblicato su Facebook, ci mostra che alla sua "manifestazione" che erano presenti lui e quattro suoi seguaci. La sua teoria è che bisognerebbe vietare il referendum poiché lui sostiene sia inaccettabile che agli italiani non venga imposto il suo volere:
Al solito, si inventa che le norme non andrebbero valutate per ciò che sono, ma sulla base di ciò che lui si inventa potrebbero diventare. L'ha fatto contro il ddl Zan e lo sta facendo ora contro l'eutanasia. Ovviamente definisce "imbroglio" un referendum che è molto chiaro nelle sue finalità, starnazzando che a lui non sta bene si sia scelto un referendum abrogativo e non propositivo nonostante in Italia esista solo il referendum abrogativo. Insomma, la solita fuffa.
Dice anche di essere fiero di rappresentare il fondamentalismo che si oppone alla democrazia e, da copione, ha cercato visibilità mediatica andando ad insultare Cappato davanti alle telecamere. Lo si evince dal suo ghigno soddisfatto all'arrivo di qualche giornalista che ha avuto il coraggio di intervistarlo:
In fondo correte mica non calpestare la vita e la dignità del prossimo pur di mendicare visibilità mediatica? Si amai che la sofferenza di un malato terminale non gli valga un'ospitata su Rete 4...