Casalmaggiore, assessore leghista chiede che l'omosessualità sia ritenuta "malattia mentale"


In quelle involuzione culturale inferta all'Italia dall'ideologia populista, capita che un assessore comunale voglia giocare a fre lo scienziato e si inventi che l'Oms abbia sbagliato a dire che l'omosessualità non sia una malattia.
È capitato a Casalmaggiore, nel cremonese, dove l’assessore leghista Gianfranco Salvatore è intervenuto durante il consiglio comunale dichiarando che la decisione dell'Oms abbia eliminato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali non avrebbe basi scientifiche. Probabilmente lo avrà letto sul sito dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, dato che Jacopo Coghe ama sostenere quella tesi quando la realtà è che non ci fu votazione perché il dato era ritenuto ormai assodato.
Ovviamente pare superfluo segnalare che quella inaccettabile esternazione sia stata il suo commento per rigettare una mozione a sostegno del ddl Zan, di fatto sostenendo che i gay sarebbero "malati" e dunque a lui sta bene che i fascisti li picchino per strada come si faceva ai tempi di Hitler. Inoltre, durante la discussione della mozione, il consiglio comunale a maggioranza leghista si è espressa in maniera sfavorevole. Ed è nel loro degrado che si sono pure divertiti a sostenere che se si dedica una giornata alla lotta contro l'odio omofotransofobico, allora loro esigono che nelle scuole sia istituito il “polenta day“. Evidentemente ai leghisti diverte sapere che ci sono ragazzini picchiati a sangue per il loro orientamento sessuale.

Le gravi dichiarazioni di Salvatore hanno ricevuto subito la risposta di Lorenzo Lupoli, presidente del comitato Arcigay territoriale: «Salvatore, nel suo ruolo istituzionale, dovrebbe rappresentare l’intera cittadinanza nel rispetto della laicità delle istituzioni, comprese le persone LGBT+ denigrate dalle sue parole di intolleranza e ostilità. L’assessore, inoltre, ha mostrato scarsa conoscenza di un fatto storico avvenuto il 17 maggio del 1990, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali».
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