Alessandro IV, il papa che fece uccudere milioni di donne accusate di stregoneria
Oggi si festeggia Halloween e le streghe sono tra i personaggi simbolo della ricorrenza. A tutti è nota la persecuzione che subirono da parte della Chiesa, ma meno noto è come l'inizio di quelle repressioni giunse solo nel XIII secolo.
Prima di allora, la Chiesa riteneva che la Magia Nera fosse solo una superstizione e puniva chi accusava le donne di stregonerie. Papa Alessandro IV cambiò le cose, dichiarando che le streghe andassero perseguite e giustiziate. In realtà l'azione mirava a perseguire le numerose sette eretiche che mettevano in pericolo il loro potere.
Un paio di secolo dopo si ebbe la prima vittima illustre: Giovanana D'Arco, bruciata viva nel 1431 perché vestiva abiti da uomo e asseriva d'udire le voci di Dio e degli angeli. Secondo i suoi accusatori, le voci sarebbero appartenute ai demoni e qualche Pillon dell'epoca non gradiva che una donna potesse indossare abiti maschili.
Nel 1484 Papa Innocenzo VIII pubblicò una Bolla Pontificia in cui si appoggiava la diffusa diceria secondo la quale le streghe erano in grado di lanciare il maleficio su ini e animali, nel 1487il Malleus Maleficarum accusò le streghe di praticare la Magia Nera e di stipulare patti il diavolo. Milioni donne sono state uccise sul go nei tre secoli seguenti, costrette a contestare di essere streghe pur di far cessare le torture subite.
La Chiesa riuscì w concepire un progetto diabolico che non avrebbe mai lasciato scambio a chiunque fosse stato accusato di stregoneria: se l'accusata era una donna dissoluta, tanto bastava a farla giustiziare. Ma se la vittima era ritenuta pacata, la sua pacatezza era ugualmente ritenuta prova di colpevolezza perché le streghe sono abilissime a fingere. Inoltre, se la presunta strega era impaurita durante la tortura, si sosteneva fosse segno di coscienza colpevole; se non ne aveva era perché il diavolo l'aiutava a sopportare il dolore. Insomma, il suo protocollo garantì che ogni donna ingiustamente accusata fosse sistematicamente giustiziata.
Nel '600 fu il gesuita Friedrich Spee von Langenfeld a denunciare gli abusi commessi nei processi per stregoneria, spiegando come l'uso della tortura giudiziaria non avrebbe portato ad ottenere la verità, poiché chi la subisce è disposto ad ammettere qualsiasi cosa pur di farla cessare.
L'Olanda abolì la caccia alle streghe nel 1610, l'Inghilterra nel 1682 e l'Inquisizione spagnola condannò l'ultima strega al rogo nel 1826. Ciò, però, non placò l'intolleranza popolare dettata dalla diffusa ignoranza. In fondo anche la persecuzione dei gay da parte di Adinolfi non è altro che una nuova caccia alle streghe di chi parla di "gender" anziché di magia nera.
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