La Russia di Putin vuole etichettare i gruppi lgbt come “estremisti”
L'ossessione omofoba dei russi ha colpito ancora. Andrei Tsyganov, presidente di una commissione per la fantomatica "protezione dei bambini" presso il Roskomnadzor, ha chiesto che attivisti gay femministe siano ritenuti "estremisti" da sottoporre alla censura di stato.
«L’ideologia LGBT e il femminismo radicale dovrebbero essere riconosciuti come estremismo, un’ideologia estremista», ha dichiarato. Ed ovviamente si è pure inventato che quell'odio sarebbe un bene per i bambini, dato che l'intolleranza di stato servirebbe a «proteggere i bambini russi da ciò che si ritiene essere un contenuto distruttivo».
Otto anni dopo l’approvazione dell'aberrante legge contro la fantomatica "propaganda gay", la Russia di Putin pare intenzionata a puntare ancora sull'omofobia per proporsi come la terra promessa per fascisti e neonazisti.