Pillon attacca la libertà di critica e dichiara: «Io difendo la costituzione polacca»

Il senatore leghista Simone Pillon, che ci vantiamo di non conoscere personalmente, tenta di aizzare i suoi seguaci di ultra destra contro i giornalisti che esprimono critiche ai suoi proclami. Inizia cosi a dire che lui "difende" la costituzione polacca perché se uno stato vuole essere omofobo e decide che i fascisti hanno tutto il diritto di cacciare i gay dalle loro case o di costringere le donne stuprare a partorire i figli dei loro stupratori, deve poter violare gli accordi internazionali mentre intasca fondi europei. E chissà, magari poi dirà pure che anche creare campi di sterminio nazisti fossero parte di una lecità "sovranità" di Hitler, dato che il leghista propina l'ideologia sovranista come se fosse una religione e pare voler sostenere che ogni unione debba essere ritenuta non vincolante perché il populista di turno ha diritto di decidere che i suoi cittadini devono avere meno diritti degli altri.

Attaccando la libera informazione, è con i suoi consueti toni rabbiosi che scrive:

L'ira di Pillon arriva da un articolo di Next Quotidiano in cui si ricorda che l'articolo 11 della nostra Costituzione prevede che le leggi nazionali possano essere soggetti ad accordi internazionali, alla faccia di un Pillon che giurava il contrario:

Lo scopo? Ottenere la distruzione dell'Europa e rendere l'Italia una terra fertile per il colonialismo di Putin. D'altronde ci sarà pure un motivo se le organizzazioni integraliste in cui Pillon sedeva nel consiglio di amministrazione sono state finanziate con fiumi di rubli provenienti da Mosca.


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