Ungherie e Polonia pongono il veto alle norme europee contro la mutilazione genitale e l'omofobia online
Nel plauso del senatore leghista Simone Pillon, Polonia e Ungheria continuano a cercare di destabilizzare l'Unione Europea proponendosi come Paesi fieramente omofobi che intendono calpestare i diritti dei propri cittadini.
I due alleati di Salvini e della meloni hanno infatti posto il veto sulle conclusioni del Consiglio UE di Giustizia relative alla strategia della Commissione sui diritti dell’infanzia, sostenendo che i loro bambini abbiano bisogno di un'indottrinamento all'odio omofobo. In particolare, Ungherie e Polonia hanno impedito di porre fine alle mutilazioni genitali, al contrasto del bullismo omofobico online e al miglioramento del diritto alla circolazione delle famiglie arcobaleno all’interno dell’Unione.
«Continueremo a resistere alla pressione della lobby LGBTQ -dice Judit Varga, ministra ungherese della giustizia- Poiché alcuni Stati hanno insistito strenuamente affinché gli attivisti LGBT fossero ammessi nelle nostre scuole, io e il collega polacco abbiamo dovuto usare il veto».
Plaude anche l'organizzazione forzanovita Provita Onlus, per la quale «Polonia e l’Ungheria hanno ben compreso che questi programmi di facciata sono solo un pretesto che verrà sfruttato da quelle lobby che da anni cercano d’introdurre l’ideologia LGBT all’interno delle scuole di ogni ordine e grado». Insomma, la solita solfa infarcita del loro odio contro i bambini.