Alessandro Zan: «Ad aprile il ddl contro l'omofobia potrà tornare in Parlamento»
Il senatore leghista Simone Pillon non ha ottenuto una bocciatura del ddl Zan, ma un voto che impegnava il Senato ad impedire che si potesse discutere la norma. La sua esultanza davanti alle telecamere era infatti una mera auto-celebrazione per aver procrastinato i diritti dei cittadini sull'altare della propaganda, dato che l'effetti della sua "tagliola" è di sei mesi.
Alessandro Zan è tornato a parlare del suo ddl durante una diretta Instagram con Simona Malpezzi, dichiarando:
Quando si parla di affossamento del DDL Zan si sta utilizzando un termine sbagliato. Perché la cosiddetta tagliola non ha affossato la legge, l’ha fermata, bloccata per sei mesi. Se la legislatura continuerà fino al 2023, da aprile noi avremo circa un anno per tentare comunque di approvare una legge contro i crimini d’odio. È una strada difficile, ma non vogliamo dargliela vinta. Ad aprile ripartiremo con la stessa carica e voglia con la legge, tra commissione e parlamento.
Non sarà un'impresa facile, dato che i tempi saranno strettissimi e Salvini non perderà occasione per usare l'omofobia come promessa elettorale. Per questo motivo propongono una partecipazione sociale che mostri al Senato cosa vuole la maggioranza degli italiani, dato che sappiamo tutti come i populisti siano bandieruole che vanno dove tira il vento.
L'idea è quella di proporre iniziative dal basso che portino ad un “rilancio dell’iniziativa politica” per portare a casa il ddl Zan. la prima sarà il 4 dicembre insieme a Monica Cirinnà, poi da febbraio ci saranno sei appuntamenti in diverse città italiane.
«In qualche modo creeremo un movimento dal basso che più forte sarà e più avrà un impatto sulle istituzioni e sul senato -ha spiegato- Così quando ripartiremo con la battaglia avremo più forza, per provare a convincere una parte di quei senatori che hanno votato contro a cambiare orientamento”. “Abbiamo un anno a disposizione, dobbiamo provare a portare a casa il risultato».