Il camerata Fabio Tuiach si mette a mentire persino sui motivi del suo licenziamento


Il camerata Fabio Tuiach pare un mistificatore seriale. Se si inventò curiose teorie per negare la figuraccia che lo vide andare in consiglio comunale a starnazzare che lui si sentiva offeso dalla senatrice Segre perché aveva detto che Gesù era ebreo (come peraltro dicono anche i Vangeli), oggi lo troviamo a raccontare che il suo licenziamento non sarebbe dispenso dal suo essere andato in piazza a giocare a fare il fascista mentre si era messo in malattia come raccontano i fatti:



Insomma, lui pare vivere nel suo mondo fascista in cui la realtà diventa soggettiva. Si inventa che esisterebbe runa «dittatura sanitaria» nonostante dicesse che la democrazia fosse sbagliata perché lui voleva la dittatura fascista (quindi dovrebbe essere arrabbiato perché non c'è la dittatura a cui lui voleva condannare i suoi poveri figli, no?). Si inventa che lo avrebbero «fatto fuori dalla politica» perché nessuno lo ha votato, anche qui fingendo di non avere responsabilità nel suo essersi fatto cacciare sia dalla lega che da Forza Nuova. Ed è aberrante come bestemmi Dio nel suo solito uso blasfemo della religione, vantandosi del suo pregare il rosario in piazza insieme a quel suo prete fascista che nega l'Olocausto.
Quindi a giurare che none sisterebbe alcuna pandemia e che il Covid-19 sarebbe «solo un'influenza» è un tizio che non riesce a non mentire persino davanti alle evidenti motivazioni del suo doveroso licenziamento? E i portuali non hanno vergogna nell'ospitarlo nelle loro piazze?
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