Il leghista Simone Pillon: «Le drag queen sono dei pirla»
Il senatore leghista Simone Pillon, si è accorto solo ora dei manifesti apparsi a Torino dopo la sua esultanza per aver affossato il ddl Zan e aver garantito protezione giuridica ai criminali che discriminano o aggrediscono le persone lgbt.
Ovviamente ha schiumato di rabbia e ha manifestato il suo cieco rancore da leghista con quella che probabilmente lui pensa possa essere definita "ironia". D'altronde ricorderete che lui andò in tribunale a giurate su Dio che fosse solo per ridere che si divertì a manipolare i fatti e ad accusare gli attivisti lgbt che vanno nelle scuole di essere "adescatori di minorenni".
Questa volta finge falsa autoironia, ma ben presto osserviamo come il suo scopo sia solo quello di insultare le drag queen, da lui definite «dei pirla»:
Se è preoccupante constatare l'indole violenta di un leghista che sente la necessità di insultare i cittadini da cui pretende pure di essere pagato quasi non gli bastassero i fiumi di rubli elargiti dalle lobby russe, alla prossima drag aggredita per strada sapremo chi è il mandante.
E chissà se Platinette sarà felice di sapere che Pillon la definisce «un pirla» ora che non ha più bisogno di lei come suo ospite del Senato dato che ha già garantito impunità ai fascisti violenti.
A definire il livello di ignoranza dei suoi proseliti, troviamo chi pensa che il fare la drag queen sarebbe sinonimo di omosessualità, evidentemente ignari che anche alcuni etero fanno le drag queen dato che tutto ciò non ha alcuna attinenza con l'orientamento sessuale:
Ed ancora, la rabbia e l'evidente radicalizzazione dei suoi seguaci prosegue:
Vogliono che Pillon si reso santo perché odia i gay, vuole togliere i diritti alle donne, difende chi sequestra i migranti, impone presepi nelle scuole... Che aggiungere?