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La giunta leghista di Udine non riconoscerà valore alle unioni civili: i diritti saranno riservati ai solo maschi sposati con una donna

La giunta leghista di Udine ha deliberato un atto che mira a discriminare tutte le famiglie che risultano non conformi ai dogmi sessuali imposti dal senatore Pillon. Dato che l'esponente della cricca di Gandolfini teorizza che dai suoi coiti vaginali debbano derivare privilegi riservati ai solo eterosessuali, la giunta leghista di Udine ha deciso di modificare lo statuto del Comune per introdurre all'articolo 9 una dicitura che stabilisce che i diritti siano riservati solo alla «famiglia come società naturale fondata sul matrimonio».
E dato che Salvini ha preteso che ai gay fosse impedito di potersi sposare, la Costituzione verrà stuprata per mettere al bando i diritti delle famiglie che hanno celebrato un'unione civile.

Plaude all'iniziativa il partito omofobo di Mario Adinolfi, che si congratula con i leghisti per lo stratagemma che premetterà la sistematica discriminazione dei cittadini gay dopo l'impegno di Salvinie Pillon nell'affossare una legge contro le discriminazioni:

fastidioso è come i populisti scimmiottino Salvini nel raccontare che discriminazione e razzismo sarebbero «buonsenso» e non un abominio che dovrebbe portare certi personaggi a rispondere di veri e propri crimini contro l'umanità.


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