L'ennesima bufala di Jacopo Coge: «La Cassazione ha legalizzato la pedopornografia»

Dopo l'esultanza per aver fatto affossare il ddl Zan, l'organizzazione integralista Provita Onlus torna a cavalcare l'ignoranza per far parlare di sé. Se Jacopo Coghe amava giurare che i reati d'odio sarebbero una "libertà religiosa" da garantire a chi delinque, oggi si lancia si lancia sulla solita strumentalizzazione politica delle loro fantasie che riguardano la pedofilia.

La Corte di Cassazione ha semplicemente sancito che «Nel rispetto della libertà individuale del minore con specifico riguardo alla sfera di autonomia sessuale, il valido consenso che lo stesso può esprimere agli atti sessuali con una persona minorenne o maggiorenne, ai sensi dell'art. 609 quater cod. pen., si estende alle relative riprese, sicchè è da escludere, in tale ipotesi, la configurazione del reato di produzione di materiale pedopornografico, sempre che le immagini e i video realizzati siano frutto di un a libera scelta e siano destinati all'uso esclusivo dei partecipi all'atto». Detto in altre parole, se è legale praticare sesso e se si decide di registrare tali atti senza diffondere il video, non siamo davanti ad un reato.

Ma ovviamente la setta forzanovista ha preferito starnazzare che la decisione «legalizza la pedopornografica e mette in pericolo milioni di bambini». Ovviamente non è così, ma è raccontando fantasiose teorie che la lobby di Coghe scrive:

Le Sezioni Unite della Cassazione hanno tradito la Costituzione Italiana, mettendo in pericolo milioni di ragazzini. Assurdo! Proprio in un periodo storico dove l’ipersessualizzazione dei minori, soprattutto online, rappresenta un vero e proprio dramma!", commenta il presidente dell'associazione, Antonio Brandi [...] Con la foglia di fico della libertà, nella sentenza si si fa riferimento al diritto del minore ad avere rapporti sessuali anche con maggiorenni è poi si sdogana la possibilità di registrare, ad uso privato, rapporti sessuali con minori di 18 anni, tecnicamente anche con chi ha il doppio della loro età. Una sentenza choccante, che banalizza la pedofilia e la pedopornografia e rende vani gli enormi sforzi contro queste piaghe e contro l’ipersessualizzazione dei minori.

Non è chiaro se parlassero del loro Salvini o del loro Adinolfi nell'ipotizzare che qualcuno possa andare con uomini che hanno il doppio dei loro anni, si inventa che il "revenge porn" sarebbe un problema legato ai pedofili e non un qualcosa che Jacopo Coghe finisce con l'incentivare nel suo impedire ch4e si possa possano fare educazione sessuale a scuole in modo che gli insegnanti possano metterli in guardia gli studenti:

Infine, come se non bastasse la stessa Cassazione mette colpevolmente le mani avanti specificando che 'è tutto lecito' purché sia finalizzato 'all’uso esclusivo dei partecipanti'. Una toppa inutile che mette in pericolo milioni di adolescenti soprattutto dalla crudele pratica del 'Revenge Porn', che sappiamo ha già causato numerose vittime in Italia.

Buffo è come continuino a dire ch ei bambini sarebbero "ipersessualizzati" nonostante loro non facciano altero che raccontare a tutti i più pruriginosi dettagli sulle loro penetrazioni vaginali. Il tutto per concludere che l'odio sarebbe una "libertà" che loro difendono e che il sesso sarebbe un crimine da punire.
Coghe pare coler cavalcare l'ignoranza dei suoi proseliti contro l'età del consenso, ossia l'età a cui una persona è considerata capace di dare un consenso informato ai rapporti sessuali.
Fino al 2013, il Vaticano fissata "l'età del consenso" a soli 12 anni. In Italia e in 32 altri paesi (tra cui la loro amata Ungheria) è di 14 anni.


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