Napoli, professore aggredito in stazione perché gay: «Fai schifo, te schiatt nu curtiell dint’ a panza»


Mentre Pillon nega che l'omofobia sia un problema che interessa ai maschi suprematisti padani che inneggiano alle molteplici ragazzine sempre più adolescenti che il loro leader si porta a letto, a Napoli si è registrata l'ennesima aggressione omofoba. Un'aggressione che è stata ignorata dalla propaganda del senatore leghista, il quale anche oggi ha ferocemente insultato chiunque osi criticare il suo aver affossato una legge contro i crimini d'odio.
La vittima di oggi è Marco Maria Taglialatela, aggredito nella stazione ferroviaria perché gay. Il professore si stava recando a scuola per parlare di violenza sulle donne, quando un uomi cinquantenne lo ha aggredito urlando: «Stu Ric****ne 'e m****a, fai schif', si Nun te stai zitt te schiatt nu curtiell dint' a panza».
Insulti che forse saranno musica per le orecchie di un Pilon che sogna di devastare l'Italia per renderla simile alla sua amata Polonia, ma un atto inaccettabile in una società in cui esistono gruppi sociali che non possono neppure camminare per strada senza subire insulti e ingiurie da parte delle efferate risorse pilloniane che si sentono legittimate da un senato che applaude l'affossamento del contrasto ai crimini d'odio.
«Prima mi ha insultato così, poi ha cercato di farmi cadere con uno sgambetto», ha raccontato la vittima. Poi l'uomo ha mimato il gesto di estrarre qualcosa dalla tasca, ripetendogli che lo avrebbe preso a coltellate. «Non c'era nessun presidio di forze dell'ordine nelle vicinanze», ha spiegato ancora Taglialatela. «Sono salito su in stazione e c'erano due militari che hanno raccolto prima le mie lacrime e poi la mia richiesta d'aiuto. Inutilmente. Inutili, come la denuncia verso ignoti dove sarà sempre la mia parola verso la sua, nonostante gli addetti di Trenitalia che hanno assistito ed a cui ho chiesto per primi un aiuto. Solo adesso ne parlo perché sono al sicuro con chi amo"».
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