Per Jacopo Coghe, occuparsi delle vittime di odio è stata una perdita di tempo

In piena pandemia, Jacopo Coghe diceva che la vera urgenza del Paese era quella di trovare soldi pubblici per pagargli le vacanze. Poi ha chiesto migliaia di audizioni in Seneto per cercare di boicottare una legge di civiltà che si sarebbe potuta approvare in mezz'ora, ma ora starnazza che si sarebbe perso tempo a dare diritti alle vittime delle sue campagna d'odio al posto di pensare a come offrirgli altri privilegi:

Ovviamente Coghe ne fa una questione politica, evidentemente ritenendo che la destra debba essere omofoba quanto quella di Hiler e di Mussolini. Nonostante il suo pubblico sia composto pressoché da fascisti e negazionisti, ricorre ad un becero benaltrismo per sostenere che la pandemia serva solo come preteso per togliere aggravanti a quei farabutti che a Ferrara hanno massacrato di botte un gruppo di gay inneggiando a Mussolini, propinandosi la sua teoria per cui convocare in Senato gente che voleva "curare" i gay fosse necessario e tutelare i diritti dei più deboli sarebbe una perdita di tempo. Il bello è che poi si dice pure "cristiano"...


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