Pillon è tragicomico mentre attacca i Maneskin paragonandoli a Povia
Il senatore leghista Simone Pillon continua a dispensare insulti in difesa delle lobby omotransofobiche che lo finanziano con fiumi di rubli. In particolare, attacca i Maneskin, dicendo che a lui non sta bene abbiano potuto esprimere opinioni in difesa dei diritti civili al posto di indossare un farfallino e starnazzare gli slogan fascisti con cui lui cerca di istigare alla discriminazione.
Dice anche che non esisterebbe discriminazione perché le persone dello spettacolo possono vestirsi in modo eccentrico, anche se persino un leghista come lui potrebbe riuscire a capire che nel resto della società le cose vanno un po' diversamente. Ma il capolavoro del leghista è il suo paragonare i Maneskin al suo amato Povia, peraltro mentendo sul suo conto dato che omette di raccontare delle canzoni di Povia sui gay che andrebbero "curati" o sul sul suo aver fatto sparire i soldi che sarebbero dovuti essere devoluti ai bambini del Darfur:
Ricorrendo alla sua proverbiale attitudine ad irridere i diritti civili, il leghista accusa i maneskin di fare un «piagnisteo per la sonora bocciatura del ddl Zan», che però non è stato bocciato ma affossato da un leghista che ha usato dei trucchetti per impedire che la norma potesse essere democraticamente discussa.
Inoltre, Pillon si inventa che certi discorsi siano fatti ad arte per ottenere visibilità, conformandosi a quello che è il nuovo mantra dei sovranisti. Ed è in ode alle «radici cristiane dell’Europa da difendere» che invoca il nome di Povia, da lui amato e venerato visto che sostiene che sia stato sottoposto ad un «massacro» in quello che lui sostiene sarebbe una «difesa del1a famiglia naturale». Una «difesa» che passerebbe dalla promozione dell'omofobia dato che per Pillon e per Povia il termina «naturale» sarebbe sinonimo di eterosessuale.
E se Pillon starnazza che i bambini avrebbero il dovere di avere la famiglia che dice lui, non ci spiega come tutto ciò dovrebbe avere rilevanza con il suo aver cercato di affossare una legge contro la discriminazione che non parlava di figli o del perché lui si vanti di invitare i bambini a parlare al maschile delle donne trans al solo fine di offenderle negare loro ogni dignità.