Provita Onlus raccoglie firme per abolire il divieto alle pubblicità sessiste, misogine e contro interi gruppi sociali
Terminata la sua campagna elettorale a sostegno di Giorgia meloni, il pastore Luigi Carollo è tronato a farsi promotore della campagne omofobe dell'organizzazione forzanoststa Provita Onlus. Dice che i gay sarebbero «fascisti» perché non solo avrebbero la pretesa di poter camminare per strada senza essere aggredito o chiedono che a Carollo non sia permesso andare in giro a definirmi «malati mentali» sulla base del suo odio, ma chiedono che sia posto un limite alla campagne diffamatorie che Provita Onlus è solita condurre contro le loro vite e le loro famiglie.
Citando a sproposito il ddl Zan, lamentano che si vogliano vietate messaggi d'odio contro gruppi di persone nonostante Jacopo Coghe ami stampare manifesti contro i gay e contro i diritti delle donne. Peccato che la loro pretesa sia davvero surreale, dato che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha ripetutamente usato il pretesto dell'offesa alla religione per far censurare decine di campagne pubblicitarie. Fatto sta che scrivono:
Ma se loro vogliono esprimere contrarietà alle campagne pubblicitarie contro le unioni civili, noi potremmo stampare campagne per esprimere la nostra contrarierà all'ipotesi che a gente come Jacopo Coghe o a Luigi Carollo sia permesso di riprodursi? Oppure vale la regola per cui loro hanno solo diritti e chi è vittima del loro odio deve subire in silenzio?
Ovviamente ci vuole molta malafede per sostenere che aver garantito impunità a chi commette crimini d'odio abbia «cacciato l'ideologia gender» dato che l'identità di genere non è una ideologia e manco era al centro della norma con cui loro hanno solo garantito impunità ai bulli e ai violenti. Ovviamente ci vuole molto coraggio a sostenere che la discriminazione sia una "libertà" per chi è intollerante. E ci vuole molto coraggio nel dire ai propri figli che se qualcuno minaccerà i loro diritti dovranno ringraziare il loro babbo.