Sara Reho torna ad elogiare la mascolinità tossica

Sara Reho, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, è tornata a insultare gli studenti del liceo Zucchi di Monza. La signorina pare infastidita perché hanno manifestato contro la femmimilizzazione del corpo femmile, in quello che deve essere apparso un vero e proprio affronto per una tizia che elogia chi dice che la donna debba nascondere le sue forme perché turberebbero i maschi.

Elettrizzata da un ex pugile che ha massacrato di botte un presunto stupratore, scrive:

Con la sua solita arroganza, dice che gli uomini che usano la violenza siano «uomini veri» prima di contrapporli a «maschi in gonnella» in un chiaro riferimento agli studenti monzesi. Dice poi che la violenza si risolve con la violenza e che «le iniziative mediatiche in cui tutti si mettono il rossetto in faccia, i maschi si vestono da femmina e le femmine si denudano, sono inutili e dannose».
Insomma, la signora pare voler difendere la mascolinità tossica dicendo che poi basterà ricorrere alla violenza se quella tossicità porterà ad atti violenti.


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