Adinolfi vede violenza in chi critica l'omofobia del suo amato Borgonovo


Mario Adinolfi è surreale nel voler sostenere che i crimini d'odio sarebbero "libertà di opinione" mentre chiede che sia censurato chiunque osi criticare i populisti, i razzisti, i negazionisti, gli omofobi e i fondamentalisti. In particolare, quello che scriveva libri insultando il figlio di Elton John sbraita che lo scrittore Edoardo Albinati abbia criticato un imprecisato giornalista di destra descritto come «un tipo magrolino, pacato nei modi e rigido negli argomenti, che vorrebbe apparire dialogante e ben educato, con la barbetta curata… aria da seminarista». Adinolfi decide si tratti di Francese Borgonovo, anche se Albinati non lo nomina mai.



Adinolfi non tollera che l'autore possa denunciare quello che chiama "regime virilista", spiegando come dietro la "difesa della famiglia" e il culto "di una mascolinità incontaminata, il giornalista occulterebbe dentro di sé l'esatto opposto di questi valori". Insomma, dietro quello che parla di "regime del gender" potrebbe esserci un gay represso.
Adinolfi mischia poi l'articolo citato con il libri, invocando quel suo scenario erotico che lo ha visto ribadire pubblicamente che lui praticherebbe solo sesso bareback, che lui esige mogli sottomesse o che lui preferisce mogli adolescenti perché il loro utero risulterebbe più produttivo.
Ovviamente Adinolfi non spiega cosa ci sarebbe di offensivo o quale insulto vedrebbe nella lecita critica di un personaggio che campa sulla rabbia populista, spesso dispensandoo insulti e offese.

Tra i commenti, i proseliti di Adinolfi seguono il suo delirante discorso, chiedendo il carcere per chi esprime opinioni sgradite alle destre:



Difficile è comprendere il senso del loro esprimere "solidarietà" al giornalista che insulta interi gruppi sociali, arrabbiati perché c'è chi ricorda quel Morisi che attaccava i gay mentre organizzava orge con escort rumeni o quel deputato di Orban che è stato beccato in piena pandemia a fare sesso con decine di altri uomini.
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