Bergamo. Indagato per apologia del fascismo il dirigente scolastico dell'Istituto Aeronautico Locatelli
Dopo la denuncia del Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione, risulta ufficialmente indagato Giuseppe Di Giminiani, dirigente scolastico dell'Istituto Aeronautico Locatelli. Davanti alle frasi di alcuni studenti che inneggiavano al duce lo scorso 25 ottobre, ha risposto con un gesto interpretabile come un saluto romano. Il Pubblico Ministero della Procura di Genova, Eugenia Menichetti, ha già inviato il fascicolo alla Procura di Bergamo ipotizzando il reato di apologia del fascismo (art. 4 Legge 645/52).
«Il tutto è finito anche in Parlamento, dopo che il Segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, nonché Vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione di Montecitorio, ha chiesto esplicitamente l'allontanamento del Di Giminiani precisando: “Quali provvedimenti abbia intrapreso l'Ufficio Scolastico competente per fare chiarezza sull'episodio? Ciò che stupisce è che in una scuola si possa lanciare un coro con chiari riferimenti fascisti senza che nessuno intervenga nell'immediato, e che successivamente si cerchi di derubricarlo ad episodio goliardico. Un dirigente scolastico dovrebbe stigmatizzare ogni comportamento non corretto e non rispettoso della Costituzione e delle leggi”, ma “da quanto emerge dalla stampa non si evince un comportamento che vada in questa direzione” – commenta Aleksandra Matikj, presidentessa del Comitato - E noi non possiamo che condividere le parole del Fratoianni. Personalmente, ho dovuto rileggere la notizia che questo Preside aveva in passato fatto girare un ragazzo per le classi con il cartello appeso sul petto con scritto: "Sono un succhia c***i", infatti stentavo a crederci. La nostra Associazione, che attualmente fa parte dell’UNAR e con sede a Bogliasco, in provincia di Genova, sta lottando da anni per contrastare certe circostanze.
In Italia andrebbero tutelati di più i giovani anche perché, ad esempio, se si trovassero ad essere Gay o Migranti in ambienti a loro ostili, potrebbero ammalarsi di depressione oppure arrivare a gesti di suicidio dopo essere stati isolati e bullizzati, come purtroppo è già successo in passato. Anche per questo motivo andrebbe approvata la Legge Zan, a tutela di chi si trova più esposto e indifeso».